Rimini | Caritas, crescono gli indigenti: mille in più in soli due anni
La crisi continua a mordere a Rimini. Come lo scorso, anzi di più. Sono aumentati gli italiani in difficoltà. Tutti numeri in crescita quelli segnalati dal rapporto della Caritas sulla povertà, presentato questa mattina alla Madonna della scala. Nel 2012 sono state 7.025 le persone che di sono rivolte ai 33 centri di ascolto presenti in tutta la diocesi, aumentando di quasi un migliaio rispetto ai 6.130 del 2010. In crescita i residenti in difficoltà che nel 2011 erano 2.756 (30% italiani e 66% stranieri) e nel 2012 sono stati 3.010 (32% italiani e 65% stranieri).
Cresce anche il disagio tra le famiglie. Nel 2010 il 33% degli individui che si è rivolto alle Caritas viveva con la propria famiglia, nel 2012 questa percentuale è salita al 40%, quindi il numero stimato delle persone in stato di disagio nel 2012 raggiunge circa le 18.300 unità. Tra questi molti sono minori: solo la Caritas diocesana ne ha contati 422.
Il numero degli italiani in difficoltà è cresciuto di quasi il 50% in soli due anni. A chiedere aiuto sono stati nel 2012 in 1.846, il 56% uomini in particolare celibi, e il 44% donne soprattutto sposate. A spingere gli italiani a bussare alla Caritas è soprattutto la mancanza di lavoro, ma anche difficoltà economiche, abitative, e conflitti familiari.
Aumentata anche la fetta dei giovani. Sono soprattutto stranieri, in gran parte rumeni, ma sempre più ragazzi italiani si vedono costretti a chiedere aiuto. La Caritas ne ha contati 478, tra i 19 e i 24 anni (il 20% in più rispetto al 2010). Ma ancor di più crescono gli anziani, over 75, del 110 per cento rispetto al 2010. Si parla di 105 persone. Dalla Caritas segnalano come nei giovani e negli anziani soprattutto si manifestino i segni di una società malconcia e in difficoltà. “I giovani faticano nella ricerca di un lavoro, ma soprattutto lamentano di vivere rapporti difficili con i familiari. Gli anziani aumentano perché le pensioni non bastano e i figli, nel caso ci siano, non riescono a provvedere alle spese dei genitori malati e anziani, ma anzi cercano da questi ultimi un sostegno economico e morale, specie se hanno perso il lavoro e ancor di più se si sono separati o divorziati dal coniuge”.
L’unico numero in flessione è quello degli immigrati con una decrescita del 3 per cento. Se nel 2011 erano 5.295, nel 2012 sono 5.142. Restano comunque la fetta di gran lunga più grande (sono il 73,2%). Tra le nazionalità prevalgono rumeni, marocchini, ucraini e albanesi.